Arrestato un 55enne che praticava tassi del 120%. L’imprenditore era in ginocchio

CATANIA – Coronavirus, ancora usura a danno di ristoratori. Nuova inchiesta del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza etnea. Ecco i particolari.

Le indagini

Si chiama Francesco Caccamo, ha 55 anni, residente a Misterbianco. I finanzieri lo hanno arrestato in flagranza di reato con un’accusa pesantissima, soprattutto in questo momento: usura ed estorsione.

La vittima

Le indagini sono nate con l’analisi della situazione finanziaria di un imprenditore catanese, attivo nel settore della ristorazione. I militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Catania, comprendono che si tratta di un ristoratore in forte difficoltà, “anche a seguito della contrazione legata alla nota emergenza epidemiologica in atto”.

Tassi usurari

Nel momento del bisogno, l’imprenditore chiede un prestito a Francesco Caccamo, 19mila euro. Ma scattano tassi usurari, che superano il 120%.

Le minacce

Non solo il covid, non solo il tasso usuraio. A un certo punto scattano le minacce di “gravissime ritorsioni” sia per l’imprenditore, che per la sua famiglia. Inoltre, Caccamo avrebbe fatto riferimento a esponenti della criminalità organizzata.

L’appostamento

Gli investigatori hanno atteso il momento giusto: il pagamento di una rata. Subito dopo hanno eseguito la perquisizione domiciliare a casa di Caccamo e scovato 5mila euro in contanti, 10 assegni per 60mila euro, smartphone e un libro mastro che contiene la “contabilità in nero”.

FONTE LIVESICILIA del 18/11/2020