Sono passati 10 anni da quel terribile otto aprile del 2015, quando Renato Caponnetto si rese conto che non poteva ancora sottostare alle imposizioni dell’ergastolano Navarria, della moglie e di un altro individuo legato al boss del “U Malpassotu”.

Determinato a uscire fuori da quella sopraffazione, animato di una forte ribellione e di un coraggio riservato all’incoscienza, da solo si recò a Belpasso in Via Grecia, 74 a parlare con il Navarria, lo affrontò ribadendo che non voleva più sottostare ai suoi ricatti estorsivi, voleva finirla lì, desiderava ritornare di nuovo Libero, ma non aveva fatto i conti con la natura di quel criminale, non aveva previsto e pensato alle sue logiche mafiose che lo avevano condannato a non ritornare più dalla sua famiglia.

Aldo Navarria  doveva essere in carcere al 41/bis, ma incredibilmente dopo 26 anni e mezzo, riuscì a tornare in libertà dietro le relazioni dei giudici che a suo tempo scrissero “si era redento”, che era cambiato e per questo aveva ottenuto più di cinque anni e mezzo di liberazione anticipata, senza mai avere collaborato con la giustizia.

Fortunato, era un imprenditore onesto, un lavoratore che amava la sua famiglia, la mattina si alzava di buon ora per andare a lavorare dignitosamente nella sua impresa agricola, ma qualcuno lo assillava, lo assoggettava al ricatto più odioso, la sicurezza del suo nucleo famigliare.

Il Navarria è un criminale con sei omicidi accertati, un uomo senza un briciolo di umanità, un personaggio che uccideva le sue vittime e li faceva sparire bruciando i corpi con i copertoni usati, così hanno fatto scomparire il corpo di Fortunato, reo di essersi ribellato a un delinquente senza scrupoli e senza umanità.

Fortunato ha dato un forte esempio di coraggio, lo aveva denunciato, ma nel frattempo non voleva aspettare che qualcun altro lo fermasse e per questo ha pagato di persona.

Fortunato deve essere ricordato da tutta la comunità come colui che della lotta alla mafia ne è stato un protagonista, la città di Paternò deve essere fiera di un combattente, di un imprenditore onesto che si è ribellato al “pizzo”.

La famiglia nel suo decimo anniversario della scomparsa, lo ricorderà con una celebrazione Cristiana presso la Chiesa dello Spirito Santo, zona Ardizzone di Paternò giorno 08/04/2025, alle ore 18,00.