Le imprese faticano a mantenere aperte le attività, le spese correnti sono sempre le stesse e gli incassi scarseggiano a causa del COVID 19.

Molti sono gli imprenditori che si sono rivolti alle banche per sopperire a questa incolpevole chiusura o restrizione, anni di lavoro svaniti nel nulla, progetti incompiuti causa chiusura e gli Istituti di Credito cosa fanno? Girano le spalle ai loro clienti, non concedono prestiti perchè a loro dire “c’è il rischio concreto di non potere onorare la restituzione”.

Un imprenditore della ristorazione è entrato nel panico, dopo il no della sua banca, non poteva più pagare le bollette, l’affitto, i dipendenti, i fornitori, la stessa banca dove aveva sforato il fido bancario, uno scenario drammatico che non vedeva vie di uscita, tanti sacrifici investiti nel nulla, il terrore di vedersi fallito e senza lavoro, lo ha portato a rivolgersi a un tizio che per un prestito non si è fatto pregare, chiedeva solo il 10% mensile.

Accettò la sfida, magari pensava, con questi soldi riuscirò a venirne fuori, invece non riusciva a restituire nemmeno gli interessi, lui non poteva sgarrare, i vertici pretendevano la restituzione puntualmente.

I vertici chi sono? 

Una organizzazione criminale senza scrupoli, spregiudicati senza anima, il loro obiettivo è di strozzare la vittima fino a farsi cedere l’attività per pochi spiccioli.

Lo Stato?

E’ lì, ma l’imprenditore non riesce a chiedere aiuto, un atto di coraggio arriva e si rivolge alle forze dell’ordine che con amore riescono a sollevarlo, indagano trovano le prove a carico di questi criminali e vengono arrestati, il ristoratore incomincia a capire cosa sono i suoi diritti perduti, interviene la legge 108/96 che risarcisce e ristora le vittime di usura, viene accompagnato da una Associazione Antiracket, insomma viene salvato dagli artigli della mafia.

Morale

Denunciare è fondamentale perchè non si alimentano le criminalità organizzate, bisogna debellare questo fenomeno e per questo c’è lo Stato.

Rosario Cunsolo