Da oltre 4 anni subiva vessazioni, minacce e continue richieste di denaro. Soffocato dai suoi aguzzini alla fine ha deciso di denunciare tutto.
E’ stata la scelta di un imprenditore di Biancavilla nel settore delle onoranze funebri di rivolgersi allo Stato a fare scattare le indagini che hanno portato all’arresto di dodici persone, ritenute appartenenti al clan Mazzaglia-Toscano -Tomasello. La famiglia, collegata ai Santapaola-Ercolano di Catania, che opera nel territorio di Biancavilla. Mesi e mesi di intercettazioni ambientali e telefoniche, riprese video hanno permesso ai carabinieri di Paterno’ di mettere in luce un giro di denaro sporco. Soldi che venivano versati dagli imprenditori al clan a titolo di protezione. Con l’arresto in flagranza di reato di Fabio Amoroso, incensurato di 23 anni, i carabinieri hanno scoperto una fitta rete di estorsori, composta da Vincenzo Panebianco, Vincenzo Monforte, Tino Caruso, Placido Merlo, Antonino Arico’, Angelo Santi, Alfio Monforte. Ordinanza di custodia cautelare in carcere, sempre con l’accusa di estorsione, per Giuseppe Amoroso, Gregorio Gangi, Massimo Merlo, Roberto Maglia, gia’ detenuti. Dagli interrogatori gli investigatori sono riusciti a definire l’organigramma della famiglia mafiosa con ruoli e dinamiche all’interno del clan e la mappa del pizzo. L’attivita’ estorsiva avveniva in maniera minuziosa e capillare.
La dichiarazione di Rosario Cunsolo, presidente dell’associazione antiracket “Libera Impresa” di Biancavilla: “La presenza costante e assidua dell’associazione Libera Impresa con il proprio sportello nel Comune di Biancavilla, aperto anche grazie all’attenzione prestata dall’Amministrazione comunale, ha fatto si che il fenomeno del racket nel nostro territorio, da fenomeno sommerso a dimostrazione della difficoltà delle vittime a denunciare, sia diventato palese.
In questo contesto ha avuto un ruolo fondamentale l’associazione che, facendo sentire la sua vicinanza alle vittime, aiutandole a superare la sfiducia nelle autorità dello Stato, ha dato loro la spinta definitiva che li sta convincendo che denunziare è possibile e conveniente. È anche vero che per conquistare la fiducia della gente bisogna prendere in considerazione anche i tentativi di inquinamento nei movimenti antimafia ed è compito dell’associazione stessa effettuare una selezione dei propri associati.
Un ringraziamento particolare alle Forze dell’Ordine il cui impegno e la cui professionalità hanno permesso finalmente di abbattere il muro dell’omertà e favorito la comprensione dell’importanza di denunciare”.
Fonti dell’articolo Ultima TV Catania
Live Sicilia Catania
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