ACI CATENA – “Chiudere lo sportello antiracket in una realtà difficile come Aci Catena rappresenta un atto gravissimo che sarà la storia a giudicare”, esordisce così il consigliere comunale Davide Quattrocchi, capogruppo PDR – Sicilia Futura, firmatario di un’interpellanza inviata al sindaco Nello Oliveri per avere “chiarimenti” sulla vicenda. Il consigliere comunale catenoto mette in fila i fatti e gli atti inerenti lo sportello gestito dall’associazione Libera Impresa che fino all’estate scorsa era ospitato nei locali del cinema Savoia. Con una determinazione sindacale, il 20 agosto 2019, l’amministrazione comunale ha disposto la restituzione del locale motivando tale decisione alla scadenza della concessione. In particolare si legge nel provvedimento che “la convenzione per la concessione del locale è scaduta in data 20/10/2016 e che, a tutt’oggi, non si è proceduto al relativo rinnovo del comodato d’uso gratuito” e, inoltre che “a questa Amministrazione comunale è subentrata la necessità di rientrare in possesso del locale in questione, al fine di adibirlo ad ufficio comunale”.
Quattrocchi nella sua interpellanza, evidenzia alcune circostanze che non sono nemmeno citate nell’atto firmato dal sindaco. Il consigliere comunale infatti ricorda che “in data 26/09/2018, il primo cittadino catenoto invitava formalmente il responsabile dello Sportello, Salvatore Strano, all’intitolazione del largo “Vittime di mafia”. Inoltre il 16 ottobre 2018, quindi quasi un anno fa, “Strano – proprio in qualità di responsabile dello sportello Antiracket – ha protocollato la richiesta di rinnovo di affidamento dei locali alla quale – scrive il consigliere – non risulta essere stata data alcuna risposta né dagli Uffici né, tantomeno, dall’Amministrazione”.
Quattrocchi è deciso a far sentire la sua voce, anche in considerazione degli ultimi fatti avvenuti nella provincia etnea. “Viviamo un periodo particolare – afferma – nel quale già due Comuni a noi vicini sono stati sciolti per mafia (Misterbianco e Trecastagni) e nel quale l’usura ed il racket delle estorsioni non sono mai venuti meno. Sono certo che, pur nel silenzio, lo sportello di Libera Impresa ha fornito assistenza a chi ha voluto denunciare illegalità o infiltrazioni mafiose”. Non bisogna dimenticare, ad esempio, che è grazie allo sportello che alcuni commercianti di Acireale hanno denunciato i loro aguzzini. E quegli stessi aguzzini sono, ora, sotto processo nel cosiddetto procedimento Aquilia.
“Spero che l’Amministrazione Oliveri torni sui propri passi – si augura Quattrocchi – che conceda di nuovo gli spazi. Spero che il silenzio dei consiglieri di maggioranza sul punto venga spezzato in maniera chiara e limpida. Aci Catena non può permettersi – conclude – di perdere l’ennesimo baluardo di civiltà”.
FONTE LIVESICILIA CATANIA
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