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L’Incidenza del Racket delle estorsioni e dell’usura nella Provincia di Catania

Il territorio Etneo fiorente per le sue peculiarità ambientali, le opere artistiche, il comparto agro-alimentare, si è sempre distinto nel contribuire alla crescita del PIL rispetto alle altre province Siciliane.
La criminalità locale, visto lo sviluppo delle imprese, si è saputa organizzare spartendosi il territorio e formando dei clan.
Le attività predilette sono il controllo del territorio e alcuni settori imprenditoriali come l’edilizia, il commercio di automezzi la produzione industriale, le strutture ricettive e l’agroalimentare.
La crisi economica sopraggiunta però da qualche anno, ha permesso e facilitato il proliferarsi di usurai, assicurandosi il riciclaggio del denaro proveniente da attività illecite.
Nell’ultimo periodo (anno 2013), circa 10.000 imprese del nostro territorio, colpiti dalla crisi economica e per il terrore di chiudere si sono rivolti a usurai senza scrupoli, credendo di potercela fare;
questo ha permesso alla criminalità organizzata a ripulire circa 2,5 miliardi, il 2,5% del PIL della Regione Sicilia.
L’imposizione del pizzo è il business privilegiato dalla mafia e dalla criminalità organizzata, i clan si alimentano di questa imposizione per sostenere le famiglie e i “carusi” per assicurare loro le spese legali e gli stipendi;
ma l’estorsione è il modo più efficace per predominare sul territorio, dà prestigio ai clan e certifica la loro sovranità.
“Non posso mettere a repentaglio, per poche migliaia di euro la tranquillità della mia famiglia e della mia azienda”, queste sono le frasi più frequenti degli imprenditori vessati dalla criminalità.
Lo scopo rimane quello di alimentare la paura, disseminare insicurezza, creare quel clima di intimidazione diffusa, tanto che quando arriva la richiesta di mettersi a posto, per alcuni commercianti e imprenditori è quasi una liberazione.

Il pizzo è il prezzo della paura.
La tassa ambientale che si paga per vivere e lavorare tranquilli.

Ieri i clan per abbassare il rischio della denuncia utilizzava la tecnica del pagare poco, pagare tutti, oggi la mafia-impresa diversifica la pressione.
L’obiettivo è di intrecciare i propri interessi con quelli degli estorti, rendendoli complici, così da abbassare i rischi di denuncia.
Questo è il metodo e le modalità con cui si muovono i clan per questi reati, valutando di volta in volta le peculiarità del territorio.
Cittadine agricole come Paternò, Biancavilla, Adrano, Bronte e paesi limitrofi, sono controllati dai clan nel settore agricolo, pastorizio e sugli appalti.
Nella zona nord di Catania, le famiglie sono più dedite al controllo dell’edilizia, delle strutture ricettive e solo in alcuni paesi nel settore agrumicolo, ma in entrambi i casi i clan restano saldamente radicate nel territorio.
Libera Impresa, l’associazione Antiracket Antiusura che come missing si occupa dei reati contro il patrimonio, ha dato il suo contributo associando imprenditori che hanno avuto il coraggio di dire no al “pizzo” denunciando componenti di clan che hanno portato oltre agli arresti, a sequestri di beni provenienti da attività illecite.
La Magistratura Etnea, la D.D.A è molto vicina alla nostra associazione, si mostra disponibile anche alle nostre segnalazioni che in qualche caso hanno dato  contributi concreti per mettere al sicuro malviventi.
Le forze dell’ordine, angeli custodi e garanti della legalità, ci sostengono e ci considerano l’anello di congiunzione tra gli imprenditori e le istituzioni al fine di portare la normalità imprenditoriale nel nostro territorio.
Ogni compagnia ha le sue caratteristiche e le sue specializzazioni, ad esempio, noi privilegiamo dare le indagini per il reati di usura e attività illecite alla G.d.F. che con i suoi componenti specializzati nelle materie sopracitate, riescono a condurre indagini e ricerche mirate.
Ai Carabinieri e alla Squadra Mobile invece solitamente vengono affidate indagini atte a reprimere reati come l’estorsione e il traffico di armi.
Restano una grossa piaga le amministrazioni locali che ancora oggi vantano di infiltrazioni mafiose che reprimono l’economia legale alimentando favori a organizzazioni criminali dei clan locali.
Ci sarebbe da scrivere una relazione più dettagliata, ma in sintesi questo è il quadro del nostro territorio.

Belpasso li 20/02/2014

Rosario Cunsolo

(Presidente di Libera Impresa)