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Minacce di morte al responsabile del neonato ufficio anti Racket e Antiusura Libera Impresa di Aci Catena, Salvatore Strano, commerciante, 52 anni, sposato, padre di due figli e nonno. La missiva di avvertimento – di 4 righe, con la volgare e inquietante scritta di morte, vergata a mano, con una biro su un foglio di quaderno a quadri – è stata ritrovata da Strano, la mattina del 31 dicembre, inserita in un’intercapedine di una porta laterale dell’agenzia di assicurazioni che sin trova al fianco della profumeria che lo stesso gestisce assieme ai due figli, nella centralissima via Vittorio Emanuele, di fronte il palazzo di città.
Superato l’iniziale stato di choc, Strano, non ha esitato ad informare i carabinieri della locale stazione, dove ha sporto denuncia contro ignoti. Il foglio di carta con la scritta ingiuriosa e la minaccia di morte è stato acquisto agli atti dell’inchiesta. Le indagini sono rese difficili a causa di un guasto al sistema di video sorveglianza di cui è dotato il negozio della vittima e dalla mancanza di testimoni oculari: «Nessuno ha visto o sentito nulla, probabilmente – sospettano gli investigatori dei carabinieri- chi ha recapitato la missiva lo ha fatto di notte al riparo da occhi indiscreti». Salvatore Strano, sostiene di non aver ricevuto minacce o intimidazioni di alcun genere da quando è stato chiamato a dirigere, nella qualità di responsabile l’ufficio anti racket e usura, dell’associazione “Libera Impresa” di Aci Catena.
Il coraggioso commerciante, che nel 2002 denunciò, fece arrestare e condannare un pregiudicato del paese che lo voleva taglieggiare, dichiara apertamente che non intende arrendersi e conferma il suo impegno quotidiano nel contrasto al malaffare che strozza i commercianti onesti e inquina il tessuto sociale ed economico della comunità catenota.
«Non nego di aver trascorso il capodanno più difficile della mia vita, nel ricordo costante della minaccia subita e la paura per l’incolumità dei miei familiari», afferma Strano, che anche ieri era dietro il bancone della sua attività commerciale a ricevere la clientela, noncurante della grave intimidazione cui è stato fatto oggetto.
«Non bisogna abbassare la guardia, mai – prosegue il responsabile dell’area acese dell’associazione anti racket – Non bisogna essere degli eroi per contrastare il crimine, basta non abbassare il capo quando, per esempio, si ricevono minacce di estorsione. Lo Stato c’è ed è in quella direzione che bisogna procedere».
A Strano l’incoraggiamento del comandante della compagnia dei carabinieri di Acireale, Marco Salomone, e la solidarietà del sindaco di Aci Catena, Ascenzio Maesano, che lo ha esortato a proseguire la battaglia contro ogni forma di illegalità, assicurandogli il sostegno incondizionato dell’amministrazione comunale.
Salvo Cutuli

04/01/2015